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Santa Croce del Sannio

Fonti: Wikipedia, Comune di Santa Croce del Sannio

Santa Croce del Sannio (Santa Croce di Morcone fino al 1883) è un comune italiano di 851 abitanti della provincia di Benevento in Campania. Santa Croce del Sannio sorge nell’alta valle del Tammaro a 689 m s.l.m., sull’Appennino campano. Il territorio comunale è attraversato da un’antica via della transumanza, il tratturo Pescasseroli-Candela.

La presenza di zone archeologiche, dalle quali sono emersi reperti dell’età della pietra, dell’età sannita e romana, testimoniano una fondazione antichissima del luogo.

L’attuale denominazione deriva dalla chiesa dedicata alla Santa Croce, oggi Chiesa di Santa Croce e convento francescano, che risale al VII (o al VIII altra fonte ) sec. d.c., la quale sovrasta imponente il centro abitato.
Re Desiderio, ultimo re longobardo, assegna il possedimento di S.Croce all’abate Theodemario nel 762. Nell’anno 1000 S.Croce era un casale dei Cassinesi dai quali ebbe origine la famiglia dei S.Croce che divenne molto potente sotto gli Angioini.
Guglielmo I detto il malo tolse questa terra ai Cassinesi e la donò a Rodolfo Alemagno che la possedette dal 1172 al 1183.
Al tempo degli Angioini, nel 1277, appartenne a Guglielmo di S.Croce e, sotto Carlo II D’Angiò, a Manfredi di S.Croce il quale lo cedette a Siginulfo, conte di Telese.
Nel 1456 Ferdinando I D’Aragona diede questo feudo come remunerazione al suo capitano d’armi Giovan Battista del Balzo. Dal 1561 la popolazione di S.Croce venne incrementata notevolmente dall’immigrazione di famiglie dalla vicina Cercemaggiore, colpita da un’epidemia di peste. In seguito il feudo passò alla famiglia Tramontano di Sorrento.
Il Comune di Santa Croce fece parte del contado del Molise e, nel 1861, passò alla provincia di Benevento. L’economia santacrocese è stata prevalentemente agro-pastorale caratterizzata dalla transumanza, da fiere, mercati, tipica delle regioni appenniniche.

Oggi Santa Croce del Sannio, incorniciato in un paesaggio naturalistico incantevole, si presenta come un caratteristico centro di alta collina arricchito nella sua bellezza da un centro storico ricco di palazzi con portali in pietra databili al 1700.

Esso è costituito da una zona antica di stile medievale e da una zona settecentesca con ampie strade che vede dominare maestosa la Chiesa Matrice, dalla bellissima facciata in pietra calcarea locale, realizzata con i massi portati dai contadini per devozione. Non trascurabili i borghi rurali, le manifestazioni tradizionali, la cucina tipica ed il folclore, tutte testimonianze dell’orgogliosa tenacia della gente del luogo che ha saputo conservare e difendere, nei secoli, la propria identità storica e culturale.

Il comune è attraversato dalla strada provinciale 55 che consente il collegamento agevole con la strada statale 87 Sannitica, oltre che dalle strade provinciali 64, 66, 67 e 105 ed è servito dalla stazione di Santa Croce del Sannio sulla linea Campobasso-Benevento, situata nel comune di Morcone e attiva solo a fini turistici. È raggiungibile anche mediante autobus di autolinee private sulla linea Santa Croce-Benevento, Cercemaggiore-Napoli, con collegamenti per Benevento e per Napoli.

Come luoghi d’interesse di rilievo sono da segnalare Palazzo Capozzi, costruito agli inizi del XIX secolo, è uno splendido esempio della maestria raggiunta dagli artigiani santacrocesi nella tecnica costruttiva, nella lavorazione della pietra e del ferro battuto; Palazzo Galanti, Palazzo Galanti: costruito nel XVIII secolo. Casa Natale dello storico Giuseppe Maria Galanti e Palazzo Vitelli che ha dato i natali a Girolamo Vitelli.

Tra gli eventi che caratterizzano la vita del paese va senza dubbio ricordata la rievocazione storica “La Pace”, una delle più suggestive tradizioni della cultura popolare sannita.
In occasione del Carnevale, secondo un documento del 1785, un Regio decreto legò la manifestazione al mercato del bestiame fissato nel Martedì grasso di Carnevale. “La Pace” rievoca un torneo equestre (Giostra e combattimento con la spada) che costituiva il modo di dare in sposa una bella ed altolocata fanciulla (Maribella, figlia del duca cristiano feudatario di Santa Croce), quale “premio” al vincitore dei duelli.

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